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San Nicola / Sfantul Nicolae


foto e informazioni prese da web 


San Nicola è venerato il 6 Dicembre come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e da diverse altre confessioni cristiane, fu vescovo di Myra (oggi Demre), una città situata in Licia, una provincia dell'Impero bizantino, che si trova nell'attuale Turchia.
San Nicola è uno dei santi più venerati ed amati al mondo.Ogni popolo lo ha fatto proprio, vedendolo sotto una luce diversa, pur conservandogli le caratteristiche fondamentali, è patrono dei bambini e in generale di chiunque si trovi in circostanze sfavorevoli. Egli è anche il protettore delle fanciulle che si avviano al matrimonio e dei marinai, mentre l’ancor più celebre suo patrocinio sui bambini è noto soprattutto in Occidente. È noto anche al di fuori del mondo cristiano perché la sua figura ha dato origine al mito di Santa Claus.

A Bari il culto è molto sentito e dal 7 al 9 maggio nella città si festeggia il santo con una prolungata festa che ripercorre l’evento della traslazione delle sue ossa nella città, portando in corteo sul lungomare di Bari (il 7 maggio) il quadro con la sua immagine su una caravella.

Paese che vai usanza che trovi

San Nicola ha un grande libro in cui annota il comportamento dei bambini. In Olanda San Nicola porta i regali la notte del 5 Dicembre, in Germania e Romania i bambini ricevono i doni la mattina del 6 Dicembre e in Austria i regali vengono consegnati la sera del 6 . Se non arriva di persona, lascia i regali nelle scarpe o negli stivali che i bambini hanno lasciato fuori dalla porta o dalla finestra.

Particolarmente sentito è a Trieste il culto del Santo protettore dei bambini che il 6 dicembre di ogni anno porta dei doni a quelli buoni e carbone a quelli più discoli. Questa usanza è anche in Romania .
Ogni anno porta i dolciumi per i bambini buoni e un ramusello d'albero per per i più birichini (vivaci) ,essere picchiati in caso di necessità.

San Nicola porta le mele, sant’Ambrogio le cuoce, la Madonna le sbuccia e il Bambino le mangia», filastrocca popolare. 
Secondo la tradizione san Nicola donò tre mele a tre bambini molto poveri. Durante la notte però, i tre frutti si tramutarono in preziosissime mele d'oro che, una volta vendute, aiutarono la famiglia dei bambini a sopravvivere. 
Ecco perché il 6 dicembre, in tante città italiane, si regalano mele mature e lucide ai bambini, a volte anche decorate. 


Cibi tradizionali legati a san Nicola.
Una strana ma simbolica devozione quella che nella sera fredda del 5 Dicembre vuole che si mettano a bollire le fave. Un rituale antico che rievoca un evento miracoloso. Nel Medioevo, secondo la tradizione, grazie all'intercessione di San Nicola di Bari Patrono di Pollutri, la popolazione, colpita da una grave carestia, fu salvata miracolosamente da una quantità enorme di fave bollite, comparsa all'improvviso all'interno di un grosso pentolone. Il Grättimaa è l'ometto di pan dolce tipico.

Ci sono poi gli speculoos: biscotti alla cannella tipici del Belgio e dei Paesi Bassi (dove sono chiamati "speculaas"), preparati tradizionalmente per la ricorrenza di San Nicola, sono ormai disponibili come prodotto dolciario in qualsiasi periodo dell'anno.
E infine i Pepernoten (noci di pepe)

Altre informazioni su questa festa trovate qui


foto presa da web


Auguri a tutti quelli che festeggiano l'onomastico oggi! 






Ciambella ai cachi e cocco (dolce vegan)

Volevo fare un dolce con cachi e cosi ho trovato nel web una ricetta semplice e veloce, torta soffice ai cachi o torta della pace. Ricetta lo modificata un po'....ho messo più polpa di cachi ,meno acqua , ho aggiunto cocco e lo fatta cuocere nella teglia di ciambella .
Buona, soffice e leggera ...ottima per la colazione e non solo. Auguro a voi una buona settimana...a presto con una nuova ricetta! 


Ingredienti:
300 g. di polpa di caco matura (2 cachi grandi)
250 g. di farina di kamut bio
4 cucchiai di cocco grattugiato
130 g. di zucchero
una bustina lievito vanigliato (16 g.)
1 bustina vanillina o mezzo cucchiaino di vaniglia naturale in polvere
la scorza grattugiata di un limone
70 g di olio di semi di girasole o mais
50 ml. di acqua
zucchero a velo vanigliato  per decorare

Procedimento:
Lavate i cachi e rimuovete la buccia .Con un robot a immersione rendete la polpa dei cachi  purea. Aggiungete lo zucchero, l’olio e l’acqua e lavorate con le fruste elettriche fino a ottenere un composto cremoso. Aggiungete la farina setacciata insieme al lievito e vaniglia e alla fine il cocco. Amalgamate tutto per bene con le fruste elettriche . Mettete il composto in una tortiera 25 cm di diametro (precedentemente foderata con carta da forno), oppure uno stampo da plumcake...oppure uno stampo di ciambella diam. 24 cm.. Infornate per 30/40 minuti, forno già riscaldato, alla temperatura di 180° in modalità statico. Il tempo può variare in base alla dimensione della tortiera. Fate la prova dello stecchino ,se esce asciutto il dolce è pronto. Quando si raffredda ,spolverizzate di zucchero a velo.


11 novembre San Martino di Tours


Nome: San Martino di Tours 
Titolo: Vescovo 
Ricorrenza: 11 novembre 
Protettore :albergatori, cavalieri, fabbricanti di maiolica, fanteria, forestieri, mendicanti, militari, oche, osti, sarti, sinistrati, vendemmiatori, viticoltori.

La leggenda così dice : “Un giorno d`autunno, l’11 novembre probabilmente, mentre usciva a cavallo da una delle porte della città francese di Amiens, dove viveva, vide un povero, mezzo nudo e tremante per il freddo. Martino si impietosì e sguainò la spada, tagliò il suo bel mantello di lana e ne diede la metà al povero. Immediatamente il sole si mise a scaldare come in estate. 

Per questo motivo, si chiama l`estate di San Martino quel periodo agli inizi di novembre in cui spesso accade che la temperatura si faccia più mite.

San Martino di Tours nacque intorno al 317 D.C ed è stato uno dei primi santi non martiri della Chiesa Cattolica. Figlio di un tribuno della legione, rivestiva la carica di "circitor" nella Gallia, dove visse l'esperienza che cambiò per sempre la sua vita e lo consegnò alla storia, alla leggenda e alla santità.

In Italia la Festa di San Martino fa rima con festa del vino, infatti, l'11 Novembre viene "battezzato" il vino novello durante allegri banchetti, accompagnato da carne, castagne arrosto e frutti di stagione.
In Italia è il Patrono di Belluno.
In Germania ad esempio dà inizio alle Feste di Natale, per la quale i bambini organizzano una processione con le lanterne e recitano una filastrocca propiziatrice.

La festa dei cornuti, è poi, una delle più curiose tradizioni associate alla festa di San Martino. Alcuni studiosi ritengono che questa derivi dal fatto che nel medio evo si svolgevano, in quel periodo dell'anno feste e fiere di animali con le corna.
Nella zona cui vivo ,a Sant’Arcangelo di Romagna, a Rimini, si celebra in questi giorni “la Fira di bec”, “La Fiera dei cornuti”, anche se non è proprio destinata agli animali come una volta: ebbene vi arrivano cantastorie da tutt’Italia che cantano divertenti storie di “corna”, naturalmente. Ma se qualche lettore vuole andarci presti attenzione a non passare sotto le grandi corna appese nella piazza centrale: dicono che si mettano a oscillare al passaggio dei "cornuti"



Piatti della tradizione


Rasco o sammartinello,biscotti tipici di Palermo di san Martino, ripieni di crema di ricotta.
Ricetta qui.
foto web
Biscotti di San Martino, biscotti secchi all'anice e cannella tipici della pasticceria siciliana. 
Ricetta qui.


foto web

Cavallo di San Martino, il dolce veneziano di San Martino come dice il nome è un dolce diffusissimo nella provincia di Venezia per festeggiare l’11 novembre. Si riproduce con la pasta frolla la forma di un cavaliere a cavallo e si decora con cioccolato, frutta secca e confetti. Nelle confezioni di pasticceria non c’è la frutta secca, ma ci sono cioccolatini incartati nella loro stagnola “incollati” sul cavallo. Ricetta qui.


Anche l'oca viene mangiata per la Festa di San Martino.Con il vino gli abitanti delle terre che una volta era la “Gallia Cisalpina” e che oggi alcuni chiamano Padania, consigliano di mangiare le castagne e l’oca: 
“Per San Martino castagne, oca e vino!”. 
Un’usanza, quella di mangiare l’oca, da rispettare per avere fortuna, come ci ricordano i veneti: 
“Chi no magna l’oca a San Martin nol fa el beco de un quatrin!”.

oca in umido con castagne e verza 



Barbara del blog  Il mondo di Rina , racconta che in Calabria sono le Pitte di San Martino (nel reggino) , dei dolci pre-natalizi ripieni di frutta secca.
Sempre in Calabria si preparano crustuli salati, muruneddhi, ricetta lo trovate nel suo blog qui.

foto web....pitte di San Martino 
foto web....pitte di San Martino al cacao





Conoscete altri piatti della tradizione che si preparano in questi giorni per la Festa di San Martino ? 

Buon San Martino! 


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Questa tradizione è celebrata anche in una famosa poesia di Giosuè Carducci.

La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
 l'anime a rallegrar.

 Gira su' ceppi accesi
 lo spiedo scoppiettando:
 sta il cacciator fischiando
 sull'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.

****info : web e Poesia e narrativa****

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